Nel cuore della provincia di Cadice, nel sud dell’Andalusia, alla scoperta di una città molto legata alle sue tradizioni

La Feria del Caballo – o fiera del cavallo – è un evento di Interesse Turistico Internazionale che si svolge a Jerez de la Frontera, in provincia di Cadice.

Tra le più amate rassegne d’Andalusia per la sua cruciale rilevanza culturale e gastronomica, è anche uno degli appuntamenti più attesi dell’anno per tutti gli appassionati di equitazione.

Si svolge solitamente nelle prime settimane di maggio e dura sette giorni, durante i quali Jerez diventa luogo d’incontro per migliaia di persone in arrivo da tutto il mondo.

Risalente al XIII secolo quando la città era un importante centro commerciale sede di fiere del bestiame, nel corso del tempo la fiera è andata evolvendosi al passo coi tempi sino a diventare ciò che è oggi:

Un perfetto connubio tra tradizione e modernità.

Jerez non è soltanto sinonimo di fiera ed eventi equini, è difatti anche famosa per essere la patria di uno dei vini più emblematici di Spagna:

Lo Sherry.

Ed è solo visitando le sue cantine e la magia nascosta dietro ad ogni barile che è possibile capirne l’essenza di questo brandy dal gusto caratteristico, considerato un vero e proprio tesoro liquido

In cosa consiste la festa

Jerez celebra sempre in grande stile la sua festa più popolare, per quella che è la settimana più attesa dalla città durante tutto l’anno.

L’ubicazione è nel Parco González Hontoria, un’effimera città di “casette” in grado di ricreare un’atmosfera unica ed irripetibile dove il visitatore ha l’opportunità di degustare vini, immergersi nella magia del flamenco e fruire di spettacolari gare ippiche che si organizzano nella vicina Real Escuela Equestre.

Prima dell’accensione delle luci che dà il via ufficiale alla fiera, viene celebrato il cosiddetto día del pescaíto  in cui si gustano piatti tipici a base di pesce.

Segue l’inaugurazione e la conseguente illuminazione – el Alumbrado – il sabato al tramonto, che apre i festeggiamenti.

Le “casetas” sono uno dei simboli più rappresentativi della manifestazione, oltre ad essere luogo d’incontro per bere, mangiare e ballare sevillanas, i balli tradizionali a ritmo di flamenco.

È difatti all’interno di questi piccoli spazi decorati con motivi andalusi che si respira e si vive l’atmosfera più autentica e godereccia della festa.

Gli eventi equestri e taurini

Come indica il nome stesso, però, l’animale protagonista della rassegna fieristica è senz’ombra di dubbio il cavallo, cui è dedicato un ampio programma di mostre e competizioni coinvolgenti, oltre al toro – ovviamente – che incarna l’anima profonda di queste terre.

Per tutta la settimana, ma principalmente a partire dal mercoledì, nel recinto feriale hanno luogo sfilate di cavalieri, cavallerizze e carrozze, lì per offrire uno degli spettacoli più attraenti e suggestivi del festival.

Tra queste, da non perdere il “Paseo de Caballos” nel quale si possono ammirare nel corso della sfilata numerose razze equine i cui esemplari più belli sono premiati dalle celebrità invitate per l’occasione.

Circa le corride, tanti i toreri di grido che si esibiscono negli stessi giorni negli eventi taurini collaterali.

Morante de la Puebla, El Juli, Manzanares e Roca Rey sono solo alcuni dei nomi di spicco esibitisi negli ultimi anni nell’arena, molti dei quali giunti a Jerez dopo aver partecipato alle corride della Feria di Siviglia che precede quella jerezana di poche settimane.

Le cantine

Oltre alla feria, come accennato in precedenza, non si può lasciare la città gaditana senza aver prima visitato almeno una delle cantine in cui viene prodotto e invecchiato il vino di Jerez.

Durante queste visite si può conoscere il peculiare processo di produzione e conservazione e la sua storia.

Un appuntamento imperdibile anche perché le cantine sono autentici gioielli sotterranei, sorta di labirinto di botti dove il vino invecchia e acquista il suo caratteristico sapore e profumo.

Enoteche come quelle delle aziende Fundador Pedro Domecq e Tío Pepe, oppure Lustau e Williams & Humbert – soltanto per citare le più celebri – sono luoghi affascinanti e dall’atmosfera speciale, in grado di offrire un’esperienza sensoriale unica ed immersiva.

Entrandovi si può apprezzarne l’odore dolce e vanigliato che permea l’aria, frutto dell’evoluzione del vino nel corso degli anni.

Le botti di rovere americanoche ospitano il liquido ambrato, allineate in lunghe file, formano uno spettacolo di rara bellezza.

La penombra e la frescura dei luoghi infine contribuiscono a creare atmosfere magiche, quasi mistiche.

Enoteche come quelle delle aziende Fundador Pedro Domecq e Tío Pepe, oppure Lustau e Williams & Humbert – soltanto per citare le più celebri – sono luoghi affascinanti e dall’atmosfera speciale, in grado di offrire un’esperienza sensoriale unica ed immersiva.

Entrandovi si può apprezzarne l’odore dolce e vanigliato che permea l’aria, frutto dell’evoluzione del vino liquoroso nel corso degli anni.

Le botti di rovere americano che ospitano il liquido ambrato, allineate in lunghe file, formano uno spettacolo di rara bellezza.

La penombra e la frescura dei luoghi infine contribuiscono a creare atmosfere magiche, quasi mistiche.

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